Otranto

Otranto ( in greco salentino Derentò) è una città di circa 6000 abitanti nel sud-est del salento sul versante adriatico. A volte denominata città bianca per essere caratterizzata da un centro storico con una certa armonia della sua architettura e la presenza di costruzioni dalla bianca facciata.

Otranto è una delle città più affascinanti del Salento perché si trova nella parte più ad Oriente d’Italia e la punta più estrema della penisola salentina. Il faro di Punta Palascìa, o Capo d’Otranto è infatti il punto geografico più a est della penisola italiana e secondo le convenzioni nautiche è considerato il punto esatto in cui si separano i due mari Ionico e Adriatico (fino a pochi anni fa era stato individuato presso Santa Maria di Leuca) e questo le rende ancora di più un posto suggestivo.

Il Faro sorge sul luogo di una preesistente torre di avvistamento del 16° secolo (per la difesa del territorio dagli attacchi saraceni) e può essere raggiunto percorrendo la litoranea Otranto-Santa Maria di Leuca e nel tempo è diventata una meta turistica soprattutto da chi ama fare trekking perché è un percorso naturalistico agevole, sviluppato lungo scogliere e strade risalenti l’epoca romana, e si può osservare dall’alto la meraviglia dell’immensità del mare, circondati dai profumi della macchia mediterranea.

Il Faro di Punta Palascia che si erge tra le rocce è uno dei cinque fari più importanti del Mar Mediterraneo, e come tale è tutelata dalla Commissione Europea; qui è presente una delle stazioni metereologiche più importanti a livello internazionale. Essendo nel punto più ad est, il sole sorge prima di qualunque altro luogo e la notte di San Silvestro, il 31 dicembre, molte persone convergono qui per godersi la prima alba dell’anno, in anticipo al resto d’Italia. La posizione della lanterna è posta a 60 m sul livello del mare e la sua luce è visibile a 18 miglia nautiche (33 km) di distanza. Attualmente ospita il Centro Ambiente e Salute degli Ecosistemi Mediterranei e un Museo multimediale del Mare, gestito dalla Marina Militare Italiana.

Otranto, dapprima centro greco-messapico e romano, poi bizantino e più tardi aragonese, si sviluppa attorno all’imponente castello e alla cattedrale normanna. Sede arcivescovile e rilevante centro turistico, ha dato il suo nome al Canale d’Otranto, che separa l’Italia dall’Albania, e alla Terra d’Otranto, antica circoscrizione del Regno di Napoli.

Il castello Aragonese di Otranto, insieme alla cinta muraria forma un unico apparato difensivo nella parte sud della città. Ricostruito dopo la Battaglia d’Otranto sotto la giurisdizione aragonese, il castello venne circondato da un alto fossato e l’architetto Ciro Ciri ristrutturò la struttura militare insieme alle mura della città. Nella seconda metà del Quattrocento il Castello fu radicalmente trasformato insieme alla Porta Alfonsina con la realizzazione dei quattro massicci torrioni cilindrici angolari. Più tardi nel Cinquecento fu aggiunto lo Spuntone scarpato portando ad una planimetria organica nel 1578. Infatti, sul lato dell’edificio che si affaccia sul mare, venne aggiunto un bastione a lancia con dei baluardi esterni per avvistare l’arrivo di navi e flotte nemiche. Sul bastione sono incisi gli scudi gentilizi di Antonio de Mendoza e di Don Pedro di Toledo, allora signori della città, mentre sul portone d’ingresso è scolpito lo stemma di Carlo V. Il castello ispirò la storia del primo romanzo gotico della storia nel 1764.

La cattedrale intitolata a Santa Maria Annunziata, fu edificata sotto la dominazione normanna e ultimata nel XII secolo. Sorge sui resti di un villaggio messapico, di una domus romana e di un tempio paleocristiano, ma è stata rimaneggiata in seguito alle devastazioni turche del 1480 in cui si consumò una delle stragi più forti della popolazione. Il 14 agosto circa 800 prigionieri maschi furono decapitati per non aver voluto rinnegare la fede cristiana: i cosiddetti Santi Martiri idruntini. I Turchi distrussero anche il Monastero di San Nicola di Casole dove i monaci basiliani avevano costituito la più vasta biblioteca raggiunta studenti da tutta l’Europa Occidentale. Fu uno di questi monaci, Pantaleone, l’autore del monumentale mosaico pavimentale (il più grande in Europa) contenuto nella cattedrale e si estende lungo le tre navate, il transetto e l’abside presentando un interessante Albero della vita. Nella cattedrale sono conservate le reliquie dei martiri d’Otranto . Da visitare anche la cripta del XI secolo di grande interesse storico e culturale.

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